EUGENIO MONTALE. IL PORCOSPINO GOLOSO
A pianterreno
Scoprimmo che al porcospino
piaceva la pasta al ragù.
Veniva a notte alta, lasciavamo
il piatto a terra in cucina.
Teneva i figli infruscati
vicino al muro del garage.
Erano molto piccoli, gomitoli.
Che fossero poi tanti
il guardia, sempre alticcio, non n’era sicuro.
Più tardi il riccio fu visto
nell’orto dei carabinieri.
Non c’eravamo accorti
di un buco tra i rampicanti.
Nobel per la letteratura nel 1975, Montale era un intellettuale a 360 gradi: poeta, scrittore, critico musicale, traduttore, politico.
Autodidatta di buone letture (D’annunzio, Dante, Petrarca in primis) si muove con disinvoltura in tutte le discipline della scrittura. Nella sua poesia ci sono i simboli della condizione umana: il malessere esistenziale, riscattato da un avvenimento miracoloso.
Gli oggetti presenti nelle sue poesie si ritrovano in altre, come un susseguirsi di immagini, appunto, simboliche.
Il Porcospino e’ una delle tante dedicate agli animali, a cui…
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